EcoSocialismo e Lavoro

EcoSocialismo e Lavoro

 

Per l’EcoSocialismo e per chi ha un paio di decenni di memoria, non esiste dubbio che il lavoro in Italia ha perso dignità. Mentre le corporazioni si sono arricchite a dismisura, a spesa dei lavoratori e dell’ambiente, anche anche della Democrazia, quella vera, un po’ alla volta, i diritti dei lavoratori sono stati erosi.

 

E allora vorremmo ribadire i diritti dei lavoratori, e poi vorremmo fare delle proposte come Movimento EcoSocialista perché questi diritti non diventino carta morta.

  • Ogni lavoratrice / lavoratore, ruolo, impiego e lavoro ha pari dignità. Questa dignità non può e non deve essere misurata in termini di salario o ricompensa. Essa è assoluta.
  • Il lavoro è un diritto costituzionale. È quindi obbligo e responsabilità dello stato offrire lavoro a tutti. Il come è dove noi ecosocialisti e molti a Sinistra giustamente ci distinguiamo. Che il neoliberismo abbia peggiorato la qualità e quantità del lavoro è matematico, ed è quindi da illusi o criminali anticostituzionali pensare che il neoliberismo possa essere la via per realizzare questo diritto costituzionale.
  • Tutte e tutti hanno pari diritti sul lavoro senza alcuna distinzione di età, etnia, sesso, orientamento sessuale, ideologia e condizioni fisico-mentali. Questo è sancito da varie direttive UE, eppure in Italia ancora si discrimina apertamente sulla età (non dovrebbero permettersi di chiederla) e ovviamente provate a trovare lavoro in Italia se siete transessuali, o in sedia a rotelle, o di colore, e se sei donna… sappiamo…in odore di figli sei relegata al lavoretto temporaneo e comunque ancora non abbiamo avuto un Presidente e Presidente del Consiglio donne… e ci fa vergognare davanti al mondo!
  • Tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori hanno diritto inalienabile a costituirsi in sindacati ed associazioni di lavoratori.
  • Il diritto di sciopero è inalienabile.
  • Tutti i lavoratori hanno diritto a malattia, pensione, diritti sindacali, ferie e permessi per motivi familiari. Quando diciamo tutti, intendiamo anche chi a partita IVA, chi a contratto a termine ecc… Tutti. Punto.
  • Nessuna lavoratrice e lavoratore può essere licenziato senza valido motivo.
  • La lavoratrice ed il lavoratore dipendente non deve pagare per lavorare. Questo punto fatto bene cambia molte cose… Non solo non si possono fare quelle schifezze di pseudo corsi “stage” o come cavolo li vogliono “marketizzare” a pagamento… Non dovremmo nemmeno pagare l’autobus…O le scarpe infortunistiche… Le spese per il lavoro non possono ricadere sul lavoratore dipendente.
  • Tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori hanno diritto a educazione a vita. In molti paesi europei il training, la riqualificazione, l’avanzamento culturale e di competenze nella carriera delle lavoratrici e lavoratori sono riconosciuti dalla legge con ore destinate a ciò e corsi a spese del “datore di lavoro”. Il minimo annuale è dettato dalla legge e le lavoratrici e lavoratori hanno diritto di scegliere che corsi, seminari, workshops, certificati, diplomi e persino lauree fare…

Strano che una “Repubblica fondata sul lavoro” non abbia nemmeno recepito le direttive UE sulla parità e discriminazione sul lavoro… Tipica svista di scuola democristiana, si presume…

Ora, prima di continuare con le proposte, ascoltiamo cosa dice Dan sulla dignità ed il lavoro nel suo programma L’officina:

 

Ed ora le proposte del Movimento EcoSocialista per il lavoro e l’Italia contemporanea.

  1. Che si riscriva uno statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, con valore di legge, che garantisca i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e che sia stabilito tra lavoratrici, lavoratori, sindacati e stato, nel rispetto delle Direttive UE. No, la Confindustria ne deve rimanere fuori.
  1. Che tutte le lavoratrici e lavoratori abbiano garantiti gli stessi diritti, incluse ferie, malattia, pensione, congedo per motivi personali e training. Questo include braccianti, riders, chi a contratto determinato, chi a partita IVA, chi a prestazione occasionale… Non importa… lavori? È il tuo lavorare stesso che ti dà questi diritti, non i cavilli burocratici di leggi scritte per servire il capitale.
  1. Che venga stabilito un salario minimo garantito. E che pagare meno di tale salario sia resa azione criminale penale, come sfruttamento del lavoro, e quindi anche in offesa all’Art 1 della Costituzione. E sarebbe penale, non basta una multa pari al 10% di quello che lo sfruttatore ha guadagnato.
  1. Che i beni produttivi (terra, stabilimenti, guadagni, attrezzature ecc.) di chi trovato in grave infrazione dei diritti dei lavoratori venga confiscato e dato ad una cooperative delle lavoratrici e dei lavoratori stessi. Lo Stato dovrà facilitare la transizione con corsi, aiuti burocratici, dando loro sia un legale gratuito che un mentore per strutturare e sviluppare la cooperativa.
  1. Che quando una corporazione decide di chiudere, venga prelevata, con tutti i suoi beni dallo Stato per essere trasformata nei tempi più brevi possibili in una cooperativa dei dipendenti stessi.  
  1. Che sia reso obbligatoria l’assunzione a tempo indeterminato dopo 6 mesi di lavoro a tempi determinato. Non si può andare avanti con la scusa della “prova” perennemente.
  1. Che sia reso illegale e perseguibile penalmente che una posizione venga “svuotata” colla dimissione o scioglimento del contratto con una persona per poi ri “riempirla” con un altra persona.
  1. Che vengano finanziati tribunali del lavoro veloci ed efficaci, a cui chiunque abbia accesso liberamente, come ne esistono in diversi paesi europei. Che questi tribunali del lavoro agiscano in piena autonomia e facciano rispettare i diritti dei lavoratori e lavoratrici ed abbiano pieno potere di imporre risarcimenti, restaurazione della lavoratrice / lavoratore e riferire “datori di lavoro”, imprese e corporazioni recidive a procuratori addetti alla tutela del lavoro per investigazione ed eventuale processo penale.
  1. Che a tal fine venga costituito uno database, uno schedario nazionale (meglio UE) con i reati civili e penali commessi da tutte le corporazioni operanti sul territorio.
  1. Che si distinguano le cooperative vere, quelle un cui tutte e tutti i soci hanno accesso all’amministrazione della cooperativa dalle altre. La nomenclatura non importa, cooperative di lavoratori e lavoratrici, cooperative di soci paritari ecc. Non si può sacrificare un grandissimo ideale, uno strumento vero e con grandi successi nella riforma sociale ed emancipazione delle lavoratrici e dei lavoratori perché lo spirito cooperativistico è stato di fatto rovinato da elementi che usando la legge imperfetta ne sono andati contro.

 

  1. Chiediamo anche che lo Stati si faccia garante, promotore attivo e finanziatore dell’emancipazione ed autonomia delle lavoratrici e dei lavoratori. Comuni e consorzi di comuni devono avere uffici preposti ad aiutare praticamente la fondazione di associazioni sociali, culturali ed ambientali di soci, di struttura veramente cooperativistica e che vengano “dal basso”. Che vengano dati loro esperti a disposizione per aiutarli sia sul piano legale che amministrativo. Che i comuni forniscano uffici in affitto per tali nuove associazioni ed attività (si fa in mezza Europa).
  1. Che le nuove piccole attività, associazioni e cooperative vere siano esenti dalle tasse per i primi 2 anni minimo. Il termine di piccolo si potrà definire, ma questo succede in Europa, e permette a lavoratori dipendenti di diventare autonomi.
  1. Che vengano resi pubblici su un sito chiaro, accessibile a tutte e tutti, aggiornato e funzionale tutti i sussidi, finanziamenti ed agevolazioni statali, UE, e di altra origine per attività lavorative di ogni tipo (produttive, distributive, sperimentali, di ricerca, distribuzione, consulenza, formazione etc.)
  1. Che l’accesso a tali sussidi sia semplice e fattibile da chiunque. Non deve più esistere che solo chi ha avvocato su avvocati pronti e capaci di riempire moduli infiniti (le corporazioni) possa di fatto avere accesso a certi sussidi, agevolazioni e finanziamenti.

Firmato Movimento EcoSocialista

Fate girare se vi piace!

Proposte dell’EcoSocialismo

La Sinistra vince quando propone un mondo migliore: la Destra quando propone la paura di un mondo peggiore…

Infatti il punto veramente forte dell’EcoSocialismo è che è pieno di idee, proposte e soluzioni…

L’EcoSocialismo ha proposte di cambiamento profondo sulla società, sul lavoro, sull’ambiente, sulla Giustizia (anche sociale), sulla legge, sulla struttura dello Stato ed il rapporto Stato-cittadino (o residente).

Ovviamente l’EcoSocialismo ha idee innovative su energia, agricoltura, economia verde (green economy), periferie a città, sull’amministrazione locale, sulle comunità intenzionali, sul futuro dello stato nazionale, sulla geopolitica, anche sui media… persino sull’urbanistica.

E per non deludervi, posteremo tante, ma tante, ma tante idee e proposte concrete, e qua sotto le troverete in link.

EcoSocialismo e lavoro

 

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